La marcia per l’Amnistia ha una valenza ancora più significativa visto il sovraffollamento che, ai tempi del coronavirus, diventa sempre più insostenibile.

«Amnistia è la parola più bella del linguaggio umano», faceva dire Victor Hugo a Gauvin, il personaggio de “I Miserabili”. Il Partito Radicale ostinatamente non dimentica una delle parole più belle che compaiono anche nella nostra Costituzione. Per questo motivo, nonostante la quarantena, i Radicali hanno deciso di organizzare anche quest’anno la marcia di Pasqua per l’amnistia. Ma lo fa virtualmente, a partire dalle 11 di domani, attraverso le frequenze di Radio Radicale. Insieme a dirigenti e militanti del Partito, hanno tra gli altri preannunciato il loro intervento durante la marcia: Clemente Mastella, già ministro della Giustizia; Enrico Sbriglia, già dirigente dell’Amministrazione penitenziaria; Francesco Ceraudo, già presidente dell’Associazione dei medici penitenziari; Aldo Di Giacomo, segretario del Sindacato del Corpo di Polizia Penitenziaria; i religiosi don Ettore Cannavera, don Vincenzo Russo, don Luigi Ciotti, i parlamentari Roberto Giachetti, Sandra Lonardo, Paola Nugnes, Giuliano Pisapia, Renata Polverini, Roberto Rampi; i magistrati Eugenio Albamonte e Carlo Nordio i giornalisti Vittorio Feltri, Riccardo Iacona, Corradino Mineo, Adriano Sofri; e Ilaria Cucchi, Marco Boat, Jean- Léonard Touadi e Ornella Favero.
Oggi più che mai, la marcia per l’Amnistia ha una valenza ancora più significativa visto il sovraffollamento che, ai tempi del coronavirus, diventa sempre più insostenibile. Per utilizzare le parole di Marco Pannella, un’attenzione nei confronti dei penitenziari è una «prepotente urgenza» anche per ciò che è accaduto recentemente al Senato per la discussione del decreto “Cura Italia”. Tutte le associazioni e i giuristi hanno confidato, invano, nell’accoglimento delle loro indicazioni per la riduzione della popolazione penitenziaria per evitare una potenziale ecatombe. «Dove c’è sovraffollamento, tanta gente, c’è il pericolo che questa pandemia finisca in una calamità grave», ha detto giorni fa Papa Francesco durante l’omelia.
L’amnistia è contemplata dall’articolo 79 della Costituzione ed è stata modificata nel 1992 per renderla di difficile attuazione. Da allora in poi, infatti, non è mai stata applicata. L’amnistia ( così come l’indulto) può essere concessa con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera. Nel 2016 l’allora senatore Luigi Manconi propose un disegno di legge costituzionale ( ddl Pannella, un omaggio al leader radicale) che avrebbe abbassato il tetto necessario per approvare l’amnistia e l’indulto. Ma non ci fu nulla da fare.
Damiano Aliprandi
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