Si rincorrono voci che forse il capo del Dap Francesco Basentini potrebbe dimettersi e fare posto a un altro. Il motivo? Per i domiciliari concessi al boss Zagaria e per la famosa circolare che consigliava alle direzioni delle carceri di segnalare ai giudici di sorveglianza i detenuti vecchi e soprattutto pieni di gravi patologie. Grazie a un articolo indecente e pieno di omissioni a firma del popolarissimo giornalista Lirio Abbate, è circolata la fake news che per colpa di questa circolare si scarcerano i boss reclusi al 41 bis.
Una menzogna che farebbe rabbrividire un laureando in giurisprudenza. Far pensare che un magistrato di sorveglianza emetta una ordinanza perché avrebbe fatto fede a un atto amministrativo è una mascalzonata.

Basentini non si dimetterà per le 14 morti avvenute a seguito delle rivolte carcerarie, non per la gestione discutibile dell'emergenza covid 19, non per i trasferimenti che hanno infettato carceri di mezza italia. No, si dimetterà per una ordinanza, seria e ben motivata, emessa dalla magistratura di sorveglianza, organo terzo e indipendente. Nessuno si è indignato per la morte di Vincenzo Sucato, presunto boss mafioso in attesa di giudizio che è morto di coronavirus perché era gravemente malato e non aveva ottenuto i domiciliari. Però, se fosse stato scarcerato ( e curato quindi adeguatamente), sarebbe arrivato L'Espresso o Il Fatto Quotidiano con un titolone in prima pagina " Boss mafioso scarcerato, lo Stato si è piegato".
Viviamo in un Paese dove funziona tutto al contrario. Fanno dimettere una persona perché un detenuto è stato scarcerato a causa delle gravi patologie. Però se non riesci a garantire dignità e la vita delle persone recluse, rimani ben saldo alla poltrona.
Sì, anche i mafiosi sono persone. Lo Stato dovrebbe essere differente dalla mafia, ma invece preferisce essere spietata come un Totò Riina. Soprattutto per chi è al carcere duro. Oramai il 41 bis è diventato un simbolo. Si è perso di vista lo scopo originario che non è quello di far crepare le persone, ma di evitare che un boss possa veicolare messaggi esterni all'organizzazione mafiosa di appartenenza. Per questo ora i difensori del "simbolo 41 bis" sono pronti a scatenarsi se dovessero concedere i domiciliari a Raffaele Cutolo, gravemente malato (di recente è stato trasportato di urgenza in ospedale) e che da vent'anni la sua "nuova camorra organizzata" non esiste più. Però poco importa. Per le persone perbene deve comunque rimanere il resto della sua vita in isolamento e poco importa se soffre come un cane.
Però attenzione. Non bisogna dimenticare che se il 41 bis ha più volte superato il vaglio della Corte Costituzionale e della Corte Europea dei Diritti dell’uomo, questo è grazie a quei pochi e coraggiosi magistrati di sorveglianza che hanno emesso misure come quelle che ora hanno creato indignazioni. Nasce il sospetto che a voler abolire il 41 bis, siano proprio coloro che spingono per il pugno duro.
Damiano Aliprandi
il 41 bis va sicuramente abolito,e'una tortura fisica e mentale che esclude completamente rispetto e dignità,indipendentemente dalla gravita' del reato commesso.
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